Alcuni consigli su come preparare al meglio il tuo Curriculum Vitae

Scrivere un curriculum significa fare il primo passo per rispondere alle offerte di lavoro o per proporti ad un’azienda: per questo motivo la prima domanda che devi porti riguarda come fare un curriculum che possa attirare l’attenzione del recruiter. Al curriculum vitae inoltre va sempre accompagnata (se non diversamente specificato nell’annuncio) una lettera di presentazione preparata in funzione della posizione a cui aspiri.

Parole d’ordine per creare un curriculum perfetto: cura, precisione, personalizzazione. Se fossi invitato a una prima teatrale ti presenteresti in tuta e ciabatte? Ovviamente no, anzi, sceglieresti l’abito che ti sembra più adatto all’evento. Allo stesso modo, anche il CV dev’essere personalizzato a seconda della posizione e dell’azienda per cui ti candiderai.  Un ottimo trucco per scrivere un curriculum appropriato è quello di partire dall’annuncio di lavoro ed evidenziare quanto è in linea con le abilità richieste, adattando il più possibile il tuo percorso di formazione e lavorativo in modo che risultino in sintonia con la specifica opportunità professionale. Ad esempio, è utile menzionare le proprie competenze e la conoscenza di strumenti che possono essere sfruttate anche nel ruolo per cui ci si candida.

 

Sebbene alcune regole valgano come indicazioni generali, nella scelta del modello di curriculum bisogna sempre tenere conto se l’annuncio o l’azienda richiedano il CV in Inglese, il Curriculum europeo o l’europass CV.

 

Come scrivere un curriculum efficace

Come quando ci si presenta a qualcuno, le prime informazioni sul curriculum devono essere quelle personali: nome, cognome, data di nascita, residenza e contatti (mail e telefono, preferibilmente cellulare), link al profilo LinkedIn ed eventualmente ad altri account social (specialmente se ti candidi per professioni legate al mondo digitale), blog o sito personale.

Foto nel curriculum: sì o no? La foto non è obbligatoria, ma se scegli di metterla, è importante che sia professionale (niente foto in spiaggia, per intenderci). È importante inoltre che l’indirizzo email sia anch’esso professionale: la scelta più semplice, ma anche più funzionale, è un indirizzo che comprenda il proprio nome e cognome.

 

Cosa inserire nel curriculum vitae

Come fare un curriculum che possa rendere giustizia al tuo percorso formativo e lavorativo senza risultare poco chiaro, troppo sintetico o troppo prolisso? Il primo consiglio per il “corpo” del CV è tracciare una panoramica di tutto quello che hai fatto fino ad ora e scrivere il CV in modo da riassumere le tue esperienze per punti chiave, sottolineando solo ciò che è più rilevante o più pertinente per la posizione a cui aspiri.

 

Cosa scrivere nel curriculum a proposito della propria esperienza di studio e lavoro

Per quanto riguarda le esperienze di studio, è opportuno includere titolo di studio e scuola, con eventuali esperienze formative all’estero ed eventualmente il voto di diploma o di laurea.

Per il percorso lavorativo, oltre al job title e al ruolo svolto, è fondamentale inserire il nome dell’azienda o delle aziende in cui hai lavorato e le date di inizio e fine di ogni collaborazione, mettendo in risalto le mansioni principali e le responsabilità ricoperte, gli obiettivi raggiunti e le competenze maturate nel corso dell’esperienza professionale.

 

È preferibile iniziare sempre il curriculum con l’esperienza più recente aggiungendo via via le precedenti. Il CV va aggiornato regolarmente con le nuove esperienze maturate, i corsi formativi seguiti (anche brevi: sono importanti anche i corsi di 1-2 giorni per mostrare che ci si aggiorna e che si ha interesse per il proprio lavoro): è fondamentale mettere in tavola tutte le proprie carte.

 

Competenze professionali e personali, punti di forza e di debolezza, aspettative

Avrai sicuramente sentito la frase: “Tu sei l’autore della tua storia”. Ecco, quando scrivi il tuo curriculum vitae, stai mettendo in pratica questo concetto. Per questo motivo non devi mai avere paura di dire chiaramente quali sono i tuoi punti di forza e cosa ti aspetti dal nuovo lavoro! È fondamentale indicare gli obiettivi professionali e le qualifiche più importanti all’inizio e presentarle in modo da catturare l’attenzione: meglio quindi evitare troppi giri di parole e perdere tempo su dettagli non significativi.

“Voglio che i selezionatori, quando guardano il mio curriculum, rimangano senza parole!”. Questo è più o meno il sogno di tutti i candidati e sicuramente anche il tuo. Per questo motivo molto spesso si dà una “gonfiatina” a qualche dato. Chi si occupa di selezione è sempre perplesso quando vengono presentate qualifiche o risultati esagerati. Dare un’enfasi eccessiva agli obiettivi raggiunti potrebbe portare a domande spinose e approfondite durante il colloquio o, cosa ben peggiore, potrebbe pregiudicare del tutto una convocazione. Perciò, è sempre meglio essere sinceri.  Come diceva Karl Kraus “Per essere perfetto gli mancava solo un difetto”.

 

Esperienze non lavorative, hobby e interessi

Il selezionatore ha quasi finito di esaminare i CV e deve fare un’ultima assunzione, siete in ballo tu e un altro. Entrambi laureati con ottimi voti e con precedenti esperienze lavorative molto simili: la situazione si complica! In questo caso aver messo in evidenza le capacità, i corsi di formazione, le attività di volontariato ed altre esperienze pertinenti alla posizione per la quale ti candidi o che il selezionatore potrebbe apprezzare, sono decisivi per un’assunzione. Allo stesso modo può essere utile anche menzionare nel CV incontri, giudizi favorevoli o attività completate con successo (che però abbiano rilevanza ai fini dell’incarico a cui aspiri). Non te la prendere, ma il tuo hobby preferito o le tue informazioni personali, a meno che non siano pertinenti alla posizione per la quale ti candidi, importano poco o niente al selezionatore che esamina il tuo CV. Quindi, pensaci bene prima di inserirle.

 

Motiva i periodi di inattività

A nessuno piace parlare degli ostacoli che hanno rallentato il proprio percorso scolastico o professionale. È vero, presentare un curriculum vitae con periodi prolungati di vuoto può danneggiare molto il candidato agli occhi del recruiter, ma non devi preoccuparti, ok?

 

È importante però che questi periodi di inattività vengano contestualizzati e motivati. Questo non significa inventare qualcosa che non hai fatto: le informazioni inserite nel curriculum vitae possono giustificare eventuali periodi di inattività, ma devono poter essere verificabili. Durante il colloquio viene spesso chiesto di supportare quanto dichiarato e di fornire degli esempi. Utile, quindi, iniziare a pensarci prima di trovarsi davanti al selezionatore.

 

Fattore leggibilità: font e formattazione del curriculum

Il curriculum deve fornire un quadro positivo e corretto delle tue capacità e dei tuoi punti di forza, ma deve anche essere immediato e facile da leggere: questo non significa che si debba scordare la creatività, ma che non bisogna esagerare (quindi limitare l’uso di diversi colori, font e dimensioni dei caratteri, e non usare mai carta colorata). Per facilitare la leggibilità sono consigliati elenchi puntati e parole in grassetto, per sottolineare determinati passaggi e richiamare l’attenzione su alcuni punti. Nel curriculum vitae vanno anche evitati lunghi testi in corsivo che risultano spesso di difficile lettura. In poche parole, quando ti trovi a dover creare un curriculum, tieni sempre in mente il punto di vista di chi dovrà leggerlo.

 

Lunghezza del curriculum

Di quante pagine deve essere il CV? Lungo o breve? Meglio giusto! Non esistono regole fisse circa la lunghezza o brevità di un curriculum vitae, ma è preferibile che il CV non superi le due/tre pagine, anche se il tuo profilo professionale è molto strutturato e ha già maturato numerose esperienze professionali.

 

Cosa non fare

L’errore è dietro l’angolo, ma non temere. In breve, ecco cosa bisogna assolutamente evitare nello scrivere il curriculum:

 

utilizzare foto non professionali;
essere confusi e poco precisi;
essere troppo prolissi;
scrivere cose non vere;
usare curriculum identici per offerte diverse;
dimenticare le cose importanti (anche gli hobby);
fare errori di grammatica;
Scrivere con caratteri strani o usando troppo corsivo e grassetto;
usare uno stile indiretto e scrivere frasi lunghe;
usare “io”;
non iniziare le frasi con termini di azione;
utilizzare il tempo passato per descrivere l’occupazione attuale o più recente;
usare il presente per occupazioni passate;
usare abbreviazioni o sigle;
ricorrere a una terminologia professionale o tecnica se non è rilevante per la posizione ricercata.

La maggior parte dei candidati scrive un curriculum unico e lo invia random al maggior numero di aziende. Mossa poco saggia! Un curriculum vitae è efficace se è personalizzato per ogni offerta di lavoro. Inviare lo stesso CV e la medesima lettera di presentazione identici a molte aziende è una scelta non efficace: i recruiter apprezzano le candidature mirate, che facciano cogliere al volo quali sono le skill di un candidato in linea con le posizioni di lavoro disponibili.

 

Testa il tuo curriculum

Nello scrivere il curriculum hai investito tempo, energie ed impegno, fino ad aver raggiunto un risultato soddisfacente. Dobbiamo ammetterlo, è una bell’impresa dare un giudizio obiettivo su qualcosa che ci sta molto a cuore. Per questo motivo, testare il proprio curriculum vitae è una delle migliori decisioni che puoi prendere: grazie a qualche amico o familiare puoi avere una seconda opinione sia sulla struttura che sui contenuti del tuo CV. Se il parere è di qualcuno che si occupa di risorse umane, poi, avrà sicuramente ancor più valore.

 

Tieni traccia delle tue candidature

Quando invii numerose candidature, è bene tenere lo storico (magari su un foglio Excel) di tutte le posizioni per le quali ti sei candidato, indicando il riferimento all’annuncio, la fonte, l’azienda e la posizione; eventualmente il nome del destinatario dell’email inviata, e la data di invio, così da non farti cogliere impreparato al telefono, nel caso arrivasse la chiamata di chi si occupa delle selezioni. D’altra parte, il colloquio di lavoro inizia già dalla telefonata: è bene fare bella impressione, mostrarsi lucidi e dimostrare di ricordarsi la posizione e il nome dell’azienda per cui ci si è candidati (anche quando si inviano molti CV).